Milano, 12 ottobre 2017 – Appuntamento d’eccezione al Milano Contract District per Cavit, nome di punta del comparto vitivinicolo italiano, che con il marchio Altemasi ha recentemente siglato un accordo di partnership con il primo distretto del design dedicato al mondo real estate e contract.
Nella suggestiva cornice di questa straordinaria showroom, oggi Cavit incontra la stampa per raccontare la sua articolata realtà dedita alla produzione di un’ampia gamma di vini del Trentino, di cui rappresenta più del 60% della produzione totale.
Cavit, che riunisce dieci cantine sociali per oltre 4.500 viticoltori, nel corso di quasi settant’anni di attività ha sviluppato un’expertise singolare in cui filiera e sistema si fondono in un virtuoso modello di cooperazione, unico in Italia, sintesi di artigianalità e organizzazione, rispetto per la tradizione e avanguardia tecnologica, sostenibilità e ricerca scientifica.
Cavit coniuga la qualità dei propri vini in tutte le espressioni, dal daily al fine wine, con un posizionamento unico tra i player italiani del vino: da un lato presidia con orgoglio la sua posizione tra i leader del comparto vinicolo nella grande distribuzione, dall’altro emerge con Altemasi, le bollicine di montagna, tra i vini pluripremiati dagli esperti.
“Rendere il vino di qualità un piacere quotidiano da condividere è da sempre una missione per la cantina trentina, portabandiera di un approccio che mira ad accrescere il numero degli amanti e appassionati del buon vino”, racconta Enrico Zanoni, Direttore Generale di Cavit.
“Democratici” per natura, i vini e gli spumanti Cavit si distinguono per l’ottimo rapporto qualità-prezzo che li fa apprezzare da un ampio pubblico di consumatori, in tutto il mondo, e li pone nella posizione ideale per un’opera di divulgazione della conoscenza e del piacere del buon vino.
In equilibrio tra volumi e qualità della produzione, Cavit è alla costante ricerca della migliore espressione di ogni vitigno, garantendo nel tempo caratteristiche distintive e standard organolettici uniformi per ogni vino, come richiesto ad un marchio celebre in tutto il mondo.
Con una media di 1,2 ettari di proprietà a testa, i 4.500 coltivatori che compongono la filiera Cavit rappresentano l’anima di un sistema produttivo supportato da una regia impeccabile.
Coniugando passione artigianale e importanti investimenti sul fronte dell’innovazione, Cavit è all’avanguardia per i suoi sistemi produttivi. “Il nostro progetto PICA (acronimo di Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola)”, spiega Andrea Faustini, Enologo e responsabile scientifico team agronomico Cavit, rappresenta oggi la più avanzata piattaforma tecnologica in Italia per l’implementazione di una viticoltura intelligente ed eco-sostenibile”.
Se nel canale della distribuzione moderna – cui è dedicata l’ampia linea Mastri Vernacoli – Cavit vanta quote da leader con due dei suoi vini tra le prime 5 referenze del mercato, sul fronte del canale horeca, rivolto alla ristorazione e alle enoteche, oltre ad Altemasi, propone vini di alto livello con le linee Maso, Trentini Superiori e Bottega Vinai – espressione del territorio e della migliore arte enologica della cantina.
In occasione della giornata dedicata alla stampa, Cavit desidera portare la qualità dei vini Trentini a Milano e far conoscere e apprezzare declinazioni diverse di due vitigni particolari quali Chardonnay e Teroldego Rotaliano, nelle loro espressioni daily e fine.
Lo Chardonnay è il vitigno a bacca bianca più diffuso in Trentino, è un vitigno bandiera per il territorio, adattato a tutte le situazioni climatiche e di suoli. Si esprime in ogni situazione al meglio delle sue caratteristiche. Facile interpretazione per Mastri Vernacoli, dove si esalta piacevolezza e bevibilità. Può manifestare un’attitudine di complessità e tipicità quando valorizzato in vigneto con la linea Bottega Vinai. Per finire con l’esaltazione dell’unicità del Maso Toresella studiato e pensato per raggiungere altissimi livelli di struttura e complessità aromatica per vestire al meglio i panni dello Chardonnay riserva.
Il Teroldego Rotaliano, è il vitigno autoctono trentino per eccellenza e rappresenta il principe dei vini trentini. A differenza dello Chardonnay, molto versatile, parliamo di un vino che fuori dal suo ambiente perde quasi significato: il territorio la fa da padrone e, in particolare, la Piana Rotaliana a nord di Trento, frutto dell’opera millenaria di un antico ghiacciaio che ha portato alla formazione di una piana alluvionale circondata da alti pareti rocciose. Qui il torrente Noce, con il suo lento scorrere, ha portato a valle ghiaia e ciottoli alluvionali dei materiali più disparati, contribuendo alla formazione di un sottosuolo ricchissimo: habitat naturale, per unicità climatica, del Teroldego Rotaliano.
“Anche in questo caso”, spiega Susi Pozzi, Direttore Marketing Cavit, “si parla di Mastri Vernacoli, che rappresenta tutto il territorio rotaliano, di Bottega Vinai, che nasce da una selezione delle sottozone del Teroldego, più vicine al fiume Noce, per finire con Maso Cervara al Valico della Rocchetta, un diaframma che collega la Valle dell’Adige con la Val di Non, che è il nostro cru, prodotto solo in annate speciali e lasciato maturare fino a diventare riserva”.
A proposito di Cavit
Nome di punta del comparto vitivinicolo italiano, Cavit è una realtà esemplare di consorzio di secondo grado.
Situata nel cuore del Trentino, a Ravina di Trento, Cavit riunisce dieci cantine sociali, collegate ad oltre 4.500 viticoltori distribuiti su tutto il territorio regionale, dalle quali riceve e seleziona le materie prime prodotte, controllando ogni fase – dalla raccolta, fino alla commercializzazione.
Con una produzione che rappresenta oltre il 60% di tutto il vino del Trentino, Cavit è un esempio unico in Italia di know-how delle più avanzate tecniche di viticoltura e di ricerca enologica d’avanguardia.
Cavit firma un’ampia gamma di vini e spumanti ai quali assicura uno sviluppo commerciale e promozionale nei canali della grande distribuzione e del settore horeca in tutto il mondo.
Con un fatturato di oltre 177 milioni di euro, Cavit si posiziona tra i principali protagonisti del settore in Italia ed eccelle sui mercati internazionali con una quota export che raggiunge l’80% dell’intera produzione. Negli Stati Uniti, in particolare, Cavit è il marchio di vino italiano più diffuso.