La Cooperativa affronta il tema del superamento delle quote di produzione per rilanciare l’economia del comparto.
COPROB (Cooperativa Produttori Bieticoli), oggi unico produttore nazionale di zucchero 100% italiano, chiude l’esercizio con un utile di euro 1,2 milioni.
Il 55° bilancio della Cooperativa, approvato dai Soci al termine di 7 assemblee separate, presenta un fatturato pari a 222 milioni di euro: un risultato decisamente positivo nonostante il crollo del prezzo dello zucchero avvenuto a partire dal mese di settembre in concomitanza con il termine del regime delle quote di produzione zucchero in Europa. Il bilancio è completato da un consolidato del Gruppo COPROB con un fatturato pari a 280 milioni di euro e un utile netto di 3 milioni di euro.
I risultati sono stati presentati in occasione dell’assemblea generale dei soci delegati, tradizionale incontro annuale con i principali stakeholders della Cooperativa, ai quali il Presidente Claudio Gallerani ha illustrato le strategie messe in campo da COPROB per il futuro in cui la riforma del settore europeo deve trovare un suo riequilibrio produttivo, compatibile sia con i consumi interni sia con i trend a livello mondiale.
COPROB dal canto suo continua il percorso di crescita della propria competitività in tutti i comparti, a partire dall’area agricola dove da qualche anno, grazie ai Club Territoriali della bietola e Beta (divisione di sperimentazione agronomica di Coprob) si sta accelerando lo sviluppo della produzione di bietole e zucchero per ettaro. Una crescita che si concretizza attraverso l’utilizzo della nuova genetica e di tutte le nuove conoscenze e mezzi messi a disposizione dagli operatori del settore con cui si sono sviluppate proficue partnership.
“L’obiettivo del settore agricolo di poter arrivare a 10 tonnellate di zucchero per ettaro”, ha sottolineato il Presidente Gallerani, “è un traguardo alla nostra portata, con l’ambizione – dal 2019 – di produrre il primo zucchero bio da bietole italiane che potrà essere anche grezzo”.
Alla presenza di centinaia di soci e numerosi ospiti è stato illustrato come il valore di un prodotto si generi ‘in campo’. Grazie ai contributi di Pierluigi Sassi (Vice Presidente di TIMAC Agro Italia), Paolo Tassani (Country Manager di UPL), Paolo Carnemolla (Presidente di Federbio) e Camillo Gardini (Presidente di Agri 2000) sono state testimoniate le importanti partnership avviate nel 2017 al fine di mettere a punto la nuova bieticoltura 4.0: una bieticoltura di precisione attraverso la quale è possibile produrre in maniera sostenibile.
I lavori sono poi proseguiti con gli interventi di Lorenzo Berlendis (Vice Presidente di Slowfood Italia) e Francesco Morace (Sociologo e Presidente di Future Concept Lab) che, stimolati da Stefano Dozio (Direttore Generale di COPROB), hanno affrontato il tema della bieticoltura come valore economico, territoriale e sociologico alla luce dei trend di mercato.
A Giovanni Tamburini (Vice Presidente di COPROB e Presidente di Unionzucchero) il compito di cercare di inquadrare il futuro della filiera bieticolo saccarifera italiana, con il supporto di interventi da parte delle Istituzioni, in particolare di Paolo de Castro (Primo Vice Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo), Giuseppe Blasi (Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale), Simona Caselli (Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna), Giuseppe Pan (Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Veneto) e delle realtà agroalimentari.
“Obiettivo del mercato è accelerare il processo di “fare sistema” con l’agroalimentare italiano e la GDO in tutte le combinazioni possibili”, ha proseguito Gallerani. “Per tale ragione abbiamo aderito a Filiera Italia, lanciata recentemente in occasione di CIBUS da Coldiretti, che mira al coinvolgimento di importanti attori del Made in Italy”.